Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Via Ferrata “Rio Sallagoni”

Vista la bella giornata di ieri, con alcuni amici sono partito nel primo pomeriggio alla volta di Drena, piccolo paese a metà fra la valle del Sarca e quella di Cavedine, a soli 15 km dal Lago di Garda, che gode appieno del clima mediterraneo e di un paesaggio tipico montano. L’attrazione principale di Drena è il suo castello medioevale del XII secolo, che domina l’intera vallata. Già visitato in occasione di una precedente uscita, il consiglio che mi sento di dare è, una volta entrati, quello di trovare il custode e farsi aprire l’accesso alla torre dove, una volta saliti, si può godere di una splendida e impareggiabile vista a 360° su tutta la valle. Il biglietto d’ingresso è così ampiamente ripagato: ve l’assicuro! Ma questa volta la nostra attenzione era tutta per la via ferrata Rio Sallagoni , una perla della Valle del Sarca non per la difficoltà, ma per il suggestivo ambiente in cui si svolge. Questa spettacolare ferrata infatti è davvero consigliata in quanto si sviluppa i

Via Ferrata “Giancarlo Biasin”

Ieri avevo una giornata di vacanza e così nel pomeriggio ho ben pensato di fare quattro passi sulle montagne dietro casa per gustarmi un po’ il fresco e con l’occasione anche arrampicarmi un po’. Teatro di questa bella uscita è il Gruppo del Carega (detto anche Gruppo della Carega o Dorsale del Carega), un massiccio delle Piccole Dolomiti, nelle Prealpi venete, ai confini fra la provincia di Vicenza, Verona e Trento, che si estende dal Passo delle Tre Croci (o della Lora) fino al Passo di Campogrosso. Questa volta però niente salita alla massima altitudine di Cima Carega (2.259 metri), bensì un rapida camminata dal Rifugio Revolto (1.355 metri) fino all’evidente sperone roccioso della Cengia di Pértica dove ha inizio la via ferrata “Giancarlo Biasin” , la meta di oggi!

“Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla” di Keiko Ichiguchi

Keiko Ichiguchi ci racconta le più strane usanze del Sol Levante. Scelta l’Italia come sua seconda patria, la popolare autrice si diverte a svelare curiosità, leggende metropolitane, tradizioni, vita quotidiana, festività e molto altro ancora, attraverso un diario autobiografico scritto con l’occhio smaliziato di chi in Giappone ci ha vissuto e di tanto in tanto ci vive ancora, ma riesce anche a vederlo con gli occhi distaccati di uno straniero. Keiko Ichiguchi (Osaka, 19 dicembre 1966) vive e lavora a Bologna. Ha debuttato nel 1988 vincendo il Concorso per Giovani Autori di Fumetto indetto dall'editrice Shogakukan. Con lo pseudonimo di Keiko Sakisaka ha pubblicato in Giappone i volumi Lucia (1990), Otometachi no Sanka (Inno per le ragazze, 1991) e Me o Aketa Mamade (Con gli occhi aperti, 1991). Nel 1995 ha disegnato per le Edizioni Star Comics la raccolta a fumetti Oltre la porta, mentre nel 1997 ha iniziato a collaborare con l’editrice Kodansha firmando le storie 1945 e Am

Gelato alla fragola: facciamolo a casa!

Dopo tutta la pioggia di quest’ultimo periodo l’estata inizia a farsi sentire e, almeno per me, è davvero difficile rinunciare ad un buon gelato, magari per merenda o a volte in sostituzione di un pasto veloce, quando non si ha tanto tempo ma si ha comunque voglia di mangiare qualcosa di sfizioso e (magari anche) sano. Ma visto che le cosa fatte da sé sono sempre più buone, riuscendo anche a risparmiare qualcosina, vi propongo di seguito la mia ricetta del gelato alla fragola. Prima di tutto, però, un po’ di cultura. Come spiega l’ Istituto Del Gelato , non è facile attribuire una “paternità” al gelato. Alcuni la fanno risalire addirittura alla Bibbia: Isacco, offrendo ad Abramo latte di capra misto a neve, avrebbe inventato il primo “ mangia e bevi ” della storia. Altri, invece, la affidano agli antichi Romani che si distinsero ben presto grazie alle loro “ nivatae potiones ”, veri e propri dessert freddi. Bisogna però aspettare il Cinquecento per assistere al trionfo di que