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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Giappone 2009 #14: Kyoto & Viaggio

Ultimo giorno di Giappone. Quella mattina la sveglia ci aveva graziati e anche la colazione al Caffè Veloce aveva assunto un ritmo tutto diverso, tanto che anche gli altri avventori del locale si erano soffermati a guardarci incuriositi. Volevamo ad ogni costo gustare ogni istante di quelle ultime ore in una città davvero incedibile, un luogo capace di proiettarsi nella modernità senza però rinunciare alla sue radici, alle sue origini più antiche, fatte di semplici gesti quotidiani, di piccoli sguardi, di dolci silenzi. Pigramente dopo una bella colazione siamo rientrati al ryokan per finire di preparare le valigie, cercando in ogni modo di farci stare tutto e pregando che al nostro arrivo in Italia nulla potesse andare storto. Dato che avevamo ancora un po’ di tempo prima del nostro Shinkansen, abbiamo iniziato a gironzolare un po’ alla cieca per i dintorni della zona della stazione. Curiosando qua e là, scattando foto a qualunque oggetto di uso comune che a noi sembrava dav

Giappone 2009 #13: Kyoto (Nord-Ovest, Arashiyama)

Quella che stavamo per iniziare era l’ultima giornata dedicata alle visite e alle mille esplorazioni: l’indomani saremmo infatti ripartiti alla volta di casa, tuttavia quel pensiero era ancora lontano nelle nostre menti. Ancora immersi in quella magica avventura, ansiosi di visitare nuovi luoghi con la speranza di scoprire qualcosa di inaspettato, ci siamo incamminati verso la metropolitana: obiettivo della giornata la zona nord-ovest di Kyoto. Benché la zona occidentale della città offra poche attrattive rispetto alle regioni orientali, alcune zone meritano davvero di essere viste. Si tratta di un’area essenzialmente residenziale, i cui punti d’interesse non sempre sono ben serviti dalla metropolitana, ma con un po’ di pazienza e voglia di camminare si può arrivare ovunque. Usciti dalla stazione di Kitaoji, ci siamo incamminati alla volta del Tempio Daitoku-ji (大徳寺), struttura pervasa da un’atmosfera di disciplina, come si addice ad un tempio legato al rituale della cerimon

Giappone 2009 #12: Miyajima & Hiroshima

Oramai si stava avvicinando l’ora del nostro rientro in Italia, tuttavia avevamo in programma di visitare ancora molte altre cose e quel giovedì non era certo da meno. Come da prenotazione fatta il giorno prima presso gli uffici della JR, abbiamo preso uno Shinkansen che nel giro di poche ore ci avrebbe portato alla stazione di Hiroshima. Avremo quindi dedicato la giornata a visitare la città tristemente nota per la bomba atomica e l’adiacente isola-tempio di Miyajima. Una volta scesi dal treno ci siamo immediatamente diretti al primo centro informazioni dove una simpatica signorina, consegnandoci un piccolo foglietto, ci ha spiegato orari e numero del treno locale che ci avrebbe portato dalla stazione centrale a quella di Miyajimaguchi (宮島口). Lì avremmo preso il traghetto che in un quarto d’ora ci avrebbe fatto sbarcare sull’isola. Tutto questo naturalmente compreso nel pass della JR e che vi consiglio quindi di sfruttare. Simbolo di Miyajima (宮島町, Miyajima-chō ), gioiell

Giappone 2009 #11: Nara, Kyoto (dintorni della Stazione)

Quel mattino ci aspettava una bella levataccia: assonnati e un po’ rintronati dalle sempre meno ore di sonno, dopo la solita ottima colazione al Caffè Veloce, ci siamo diretti alla stazione di Kyoto, dove con il Regional Rapid Service delle ore 08:08 avremmo raggiunto la meta della nostra gita: la bellissima cittadina di Nara (奈良市, Nara-shi ). Fondata nel 710 sulla piana di Yamato, Nara, più tardi conosciuta come Heijo-kyo (capitale della pace), fu la prima capitale del Giappone e per 74 anni fu una delle più straordinarie città dell’Asia. Era il cuore del buddhismo giapponese e l’ultima tappa della Via della Seta. Molti antichi edifici in legno sono sopravvissuti ai secoli e conferiscono, insieme alle colline alberate, ai templi e ai parchi, un’aria di rilassante tranquillità a quella che rimane ancora oggi una delle più belle città del Paese. Una volta giunti alla stazione ci siamo immediatamente diretti al centro informazioni dove un’anziana signora ci ha dato, assieme

Giappone 2009 #10: Kyoto (Higashiyama, Gion)

Martedì mattina ci siamo alzati presto e dopo una buona colazione al Caffè Veloce, oramai il nostro bar di fiducia proprio accanto della Stazione JR di Kyoto, a base di cappuccino e brioche, ci siamo incamminati alla volta del quartiere di Higashiyama (東山区, Higashiyama-ku , letteralmente “monti orientali”), al di là del fiume Kamo, che per gran parte della storia di Kyoto si trovò fuori dai confini della città e per questo ancora oggi è rimasto più rurale rispetto alle altre zone del paese. Poco prima di attraversare il ponte sul fiume Kamo abbiamo assistito ad una di quelle scene che per le nostre strade mai potremo vedere: tre uomini, seduti dietro ad alcune transenne, che deviavano il traffico da un sottopassaggio, erano intenti a pigiare i tasti di un rudimentale “contatore” nel tentativo, credo, di conteggiare il numero di veicoli che passavano per quella zona. Ora non posso certo sapere cosa ognuno di loro facesse nello specifico, ma la cosa ci ha comunque lasciati sen

Giappone 2009 #9: Kyoto (colazione giapponese, Kamigyo, Sakyo, bucato)

La sera prima la ragazza alla reception del ryokan ci aveva chiesto se l’indomani avremmo voluto provare la colazione tradizionale nipponica: ovviamente noi abbiamo raccolto la sfida e quindi, quel mattino, dopo un bella e sana dormita all’interno dei nostri caldi e comodi futon ci siamo presentati nella sala da pranzo per sfidare la sorte e mangiare come un qualsiasi buon giapponese si rispetti… forse. Ad uno sguardo veloce, la colazione non si discostava molto dalla cena che avevamo fatto il giorno prima, o il giorno prima ancora… Praticamente consisteva in una ciotola di immancabile riso bianco caldo, due fette di tamagoyaki (tamago, たまご, uova e yaki やき, alla griglia ) la frittata giapponese, del pesce cotto e cinque diversi tipi di verdure cotte e marinate dal gusto pungente e acidulo, molto probabilmente perché trattate con aceto. Il tutto era accompagnato da una scodella di zuppa di miso ed un bicchiere di tè con uno strano e inaspettato retrogusto di “affumicato”. Io sono d

Giappone 2009 #8: Tokyo & Kyoto (dintorni della Stazione)

Mamma che emozione quella domenica mattina, ci preparavamo a completare le valigie e lasciare Tokyo (東京, Tōkyō ), letteralmente la “capitale dell’Est”, familiare per certi aspetti e per altri del tutto estranea al visitatore straniero, città dai mille volti, così grande, colorata, frenetica e travolgente da sembrare la capitale dell’intera Asia Orientale, per raggiungere Kyoto (京都市, Kyōto ), il millenario cuore della cultura tradizionale nipponica. E tutto questo grazie ad una delle meraviglie che hanno reso e tutt’ora rendono il Giappone uno dei Paesi più avanzati dell’intero mondo: lo Shinkansen (新幹線), il cosiddetto “treno proiettile” (in giapponese dangan ressha , 弾丸列車). Dopo aver fatto l’ultima memorabile colazione presso il bar dell’Hotel Kadoya e aver salutato il gentilissimo personale dell’albergo, del quale non posso che conservare un bellissimo ricordo, persone squisite e infinitamente servizievoli, quasi da sembrare inopportune, abbiamo raccolto le nostre valigie

Giappone 2009 #7: Tokyo (Akihabara)

Quel sabato mattina ci siamo alzati più tardi di tutti gli altri giorni. Sapevamo benissimo che avremmo dedicato l’ultima giornata a Tokyo a fare gli immancabili acquisti dell’ultimo minuto, iniziare a preparare le valigie per la partenza del giorno dopo e, infine, esplorare bene la nostra zona nel tentativo di imprimerci nella mente il maggior numero di ricordi, di emozioni e di sensazioni. Come al solito siamo scesi al caffè dell’Hotel Kadoya ed abbiamo creato il panico nei commessi: benché fosse quasi una settimana che frequentavamo il locale, il personale non si era ancora abituato alla nostra presenza, né tanto meno alla possibilità di dover preparare dei “ D set ” per un’intera comitiva (solo quattro persone) di italiani. Carichi di energie, zaini in spalle, siamo partiti alla volta del paradiso dello shopping, o almeno quello che per noi sarebbe stato il lieto fine per una splendida ed indimenticabile vacanza a Tokyo: il quartiere di Akihabara (秋

Giappone 2009 #6: Tokyo (Mitaka, Museo Studio Ghibli, Shibuya, Shinjuku)

Venerdì mattina ci siamo alzati con più calma, le visite fuori Tokyo erano oramai finite, e per gli ultimi giorni di permanenza nella capitale nipponica avevamo in progetto di concentrarci nel visitare quelle parti della città ove non eravamo ancora stati, vogliosi di fare un ultimo bagno di modernità prima di immergerci nel “Giappone antico”. Tappa obbligatoria per chiunque faccia un viaggio a Tokyo, nostra meta in quella bella mattinata era il Museo d’Arte Ghibli (三鷹の森ジブリ美術館, Mitaka no mori Jiburi bijutsukan , Museo d'arte Ghibli, bosco di Mitaka), un museo aperto al pubblico nel 2001, vera e propria istituzione per tutti gli amanti di Hayao Miyazaki, dei suoi capolavori e dello Studio Ghibli, solitamente molto apprezzato anche da chi di anime e cartoni animati non è appassionato. Dalla stazione di Shinjuku abbiamo preso la Chūō Line (中央本線, Chūō-honsen ), in direzione di Mitaka (三鷹市, Mitaka-shi ), una città conurbata in Tokyo, per scendere all’omonima stazione. Il costo de

Giappone 2009 #5: Nikkō & Tokyo (bucato)

Anche se la sera precedente eravamo andati a letto col mal di piedi, quel giovedì mattina ci siamo alzati molto presto: ci aspettava una lunga trasferta in treno (circa 3 ore) fino a Nikkō (日光市, Nikkō-shi ), città che si trova nella regione montuosa della prefettura di Tochigi (栃木県, Tochigi-ken ), circa 140 chilometri a nord di Tokyo. Si narra che oltre 1200 anni fa il venerabile sacerdote buddhista Shodo Shonin, in cammino per il monte Nantai, attraversò il fiume Daiya e fondò il primo tempio della città. Secoli più tardi, Nikkō fu centro di rinnovamento buddhista-scintoista e Tokugawa Ieyasu lo scelse come luogo per il proprio mausoleo. Con questa santuario, eretto nel 1634 e detto Tosho-gu, suo nipote Iemitsu volle dimostrare ai rivali la ricchezza e il potere del clan Tokugawa: da allora Nikkō, che significa “ i raggi del sole ”, è diventato sinonimo giapponese di splendore. Giunti alla stazione JR, la più vecchia del Giappone orientale, ci siamo immediatamente incamminati lu