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I miei viaggi... o almeno alcuni


千里の道も一歩より始まる。
せんりのみちもいっぽよりはじまる。
Senri no michi mo ippo yori hajimaru.
Anche una strada di mille ri comincia con un passo.




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Via del Porce al Trapezio di Tessari

Finito da poco il corso di Alpinismo del CAI di Verona , abbiamo cercato subito di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e quindi, fra le tante proposte che ci hanno consigliato, nel pomeriggio siamo partiti alla volta del Monte Cimo, in particolare verso la parete di Tessari, meglio nota come il Trapezio . Caratterizzata da roccia solita ed eccezionalmente ricca di appigli, questa bella falesia ci è sembrata subito il terreno adatto per metterci alla prova, la scelta perfetta per iniziare a muovere i primi passi da capocordata. Parcheggiato a Tessari, salita la strada sterrata sulla sinistra e superati i campi coltivati, qui è iniziata subito la nostra disavventura, se così la possiamo definire, poiché abbiamo saltato l’ometto che indicava sulla destra il sentiero di accesso alla parte, salendo invece fino alla via d’uscita della nostra via. Archiviata questa parentesi di trekking sotto il cocente sole ci siamo avvicinati alla base della parte cercando la via “Cappucc

Via Cappuccio del Fungo al Trapezio di Tessari

Poiché la volta scorsa mi era rimasta ancora troppa voglia di salire il bel calcare di Tessari, sono riuscito a mettere insieme qualche amico e partire ancora una volta in direzione di Rivoli Veronese, verso quella parte di Monte Cimo nota come il Trapezio . L’avvicinamento questa volta non è stato un problema e nemmeno trovare l’attacco, due vie dopo quella del Porce, con un chiodo e poco sopra un cordino in clessidra: la via “Cappuccio del Fungo” (E. Cipriani & F. De Renso) era proprio lì ad aspettarci. Questo itinerario salito per la prima volta nel 1982, è stato il primo ad essere aperto sulla parete ed è uno dei più raccomandabili per la roccia, di eccezionale qualità e ricchezza di appigli, e per la conseguente bella arrampicata che offre. Filata la corda e sistemato tutto il materiale, compresi cordini e rinvii per le numero clessidre, siamo partiti in due cordate per la nostra ascesa. Anche questa volta, rispetto a quanto indicato nella relazione, in soli quattro

“Haiku” di Leonardo Vittorio Arena

L’Haiku è un genere poetico giapponese composto di diciassette sillabe che possono essere distribuite in tre gruppi, rispettivamente di cinque, sette e cinque sillabe. Questo genere è passato anche nelle letterature occidentali del secolo XX, dove, per la sua estrema sintesi metrica e concettuale, ha lasciato traccia nell’ermetismo… [Tratto da “Enciclopedia europea Garzanti”] Guizza la trota, sul fondale scorrono le nuvole. Titolo: Haiku Autore: Leonardo Vittorio Arena Casa Editrice: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli Anno: maggio 1995 ISBN: 978-88-17-125-307 Pagine: 108 Prezzo: 5,00 € circa Come riportato da Wikipedia.it , l’ haiku (俳句) è un componimento poetico nato in Giappone, composto da tre versi per complessive diciassette sillabe. Inizialmente indicato con il termine hokku (発句, “prima poesia”), deve il suo nome attuale allo scrittore Giapponese Masaoka Shiki , il quale definì haiku le poesie di tre versi alla fine del XIX secolo. Il genere haiku