Poiché la volta scorsa mi era rimasta ancora troppa voglia di salire il bel calcare di Tessari, sono riuscito a mettere insieme qualche amico e partire ancora una volta in direzione di Rivoli Veronese, verso quella parte di Monte Cimo nota come il Trapezio.
L’avvicinamento questa volta non è stato un problema e nemmeno trovare l’attacco, due vie dopo quella del Porce, con un chiodo e poco sopra un cordino in clessidra: la via “Cappuccio del Fungo” (E. Cipriani & F. De Renso) era proprio lì ad aspettarci. Questo itinerario salito per la prima volta nel 1982, è stato il primo ad essere aperto sulla parete ed è uno dei più raccomandabili per la roccia, di eccezionale qualità e ricchezza di appigli, e per la conseguente bella arrampicata che offre.
Filata la corda e sistemato tutto il materiale, compresi cordini e rinvii per le numero clessidre, siamo partiti in due cordate per la nostra ascesa. Anche questa volta, rispetto a quanto indicato nella relazione, in soli quattro tiri siamo usciti fuori, compiendo salita e discesa (sempre lungo il sentiero) in poco più di due ore. Si poteva certamente chiudere il tutto in un’oretta e mezza, ma abbiamo preferito dedicare maggior tempo alle manovre, giusto per fare un po’ di ripasso, e gustarci poi appieno questa giornata in parete.
Poiché eravamo arrivati tardi a Tessari e visto il tempo “lasciato” in parete non c’è stato modo di ripetere la salita, magari puntando anche a una di quelle accanto, ma la soddisfazione è stata comunque davvero tanta. Che dire: i quattro tiri da primo me li sono gustati davvero! La gavetta sta dando i suoi buoni frutti e confesso che non vedo l’ora di mettermi nuovamente alla prova su qualche altra parte.
Sviluppo: circa 160 metri
Difficoltà: II, III, un passaggio di IV-
Esposizione: EST
Tempo di salita: 1.30 ore circa
Materiale: normale dotazione alpinistica (nda), cordini
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