Quel sabato mattina ci siamo alzati più tardi di tutti gli altri giorni. Sapevamo benissimo che avremmo dedicato l’ultima giornata a Tokyo a fare gli immancabili acquisti dell’ultimo minuto, iniziare a preparare le valigie per la partenza del giorno dopo e, infine, esplorare bene la nostra zona nel tentativo di imprimerci nella mente il maggior numero di ricordi, di emozioni e di sensazioni.
Come al solito siamo scesi al caffè dell’Hotel Kadoya ed abbiamo creato il panico nei commessi: benché fosse quasi una settimana che frequentavamo il locale, il personale non si era ancora abituato alla nostra presenza, né tanto meno alla possibilità di dover preparare dei “D set” per un’intera comitiva (solo quattro persone) di italiani.
Carichi di energie, zaini in spalle, siamo partiti alla volta del paradiso dello shopping, o almeno quello che per noi sarebbe stato il lieto fine per una splendida ed indimenticabile vacanza a Tokyo: il quartiere di Akihabara (秋葉原). Una delle zone più dinamiche della città, Akihabara è un caotico labirinto di negozi che vendono articoli di elettronica, elettrodomestici, manga, anime, hardware, software e qualunque cosa abbia a che fare con i computer. Questo bazar del nuovo millennio nacque nel secondo dopoguerra sotto le arcate della ferrovia, come mercato nero specializzato in tubi a vuoto. Oggi è diventato il simbolo della presenza del Giappone nel mercato dei contenuti di tutto il mondo: è il “covo” degli otaku, i fedelissimi fan che hanno fatto diventare i prodotti giapponesi come i manga un fenomeno mondiale. Soprannominato “città dell’elettronica”, questo quartiere unico attira investimenti e progetti di sviluppo, pur rimanendo fedele al proprio umile passato.
Non si va certo ad Akihabara per vedere punti di interesse storico o artistico, ma per la miriade di negozi di gadget high-tech, fumetti e cartoni animati. Uscendo dalla stazione JR ci si trova proprio a centro del quartiere, dove si apre la Chuo-dori, zeppa di grattacieli che sembrano aumentare di anno in anno. Abbiamo quindi visitato i più importanti rivenditori di elettronica e informatica, come Laox Duty Free, Sofmap e, sul lato est della stazione, Yadobashi Camera. Naturalmente non ci siamo fatti scappare una visita al Mandarake (まんだらけ), il più famoso shop di anime e manga usati, all’Animate, al Comic Toranoara, alla Taito Station e molti altri ancora, uscendo fuori sempre con qualcosa in mano. Lungo le vie, poi, ci siamo fatti piacevolmente intrattenere da ragazze vestite da perfette cameriere intenzionate a attirarci come clienti all’interno dei maid café (メイドカフェ, Meido kafe): alcuni di noi hanno così provato l’esperienza di farsi servire dolci e bevande da giovani ragazze vestite in sgargianti abiti settecenteschi, mentre gli altri hanno preferito continuare a passeggiare addentrandosi nelle viuzze secondarie, alla scoperta di qualcosa di nuovo.
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