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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Le acque di Dio

Il 26 gennaio scorso sul sito de ilPost.it nella sezione Storie/Idee è uscito un bel trafiletto dal titolo Il senso del Giappone per l’acqua , dove in modo semplice ma chiaro Flavio Parisi spiega che: « Stando qui si ha la strana percezione che questo elemento non manchi mai, quasi fosse una risorsa pressoché infinita. Ogni sera tutti vogliono fare il bagno caldo, quindi a casa si riempie la vasca che verrà usata a turno dai membri della famiglia dopo una doccia completa perché è obbligatorio immergersi già completamente lavati. Che l’acqua non manchi si nota anche dal tipo di coltivazione più diffusa: le risaie inondate con un sistema di canaline e popolate da ranocchie, aironi e piccoli pesci. Come in un allineamento astrale fortuito, l’acqua è presente in dosi massicce anche negli altri suoi stati: un fatto poco noto è che il Giappone è il paese più nevoso del mondo ». L’acqua e il Giappone hanno davvero un legame speciale e a dimostrazione di questo basti pensare che nel parlato ...

Camminare nelle Alpi

Anche quest’anno ho ricevuto come regalo il calendario predisposto dalla Banca Popolare di Sondrio il cui incipit presenta un testo di Lino Zani , alpinista, conduttore televisivo e consulente ministeriale in materia di montagna, che prende ispirazione dal suo libro “Era Santo era Uomo”, il racconto di una bella amicizia nata tra le sue montagne con S.S. Giovanni Paolo II. Un racconto che permette di fermarsi a riflettere sulla qualità del tempo che dedichiamo al nostro camminare in montagna, su quanto spesso ci focalizziamo sull’obiettivo, sulla fretta o sulla vetta a tutti i costi (anche quando è al di là dei limiti) dimenticandoci di tutta la bellezza di quanto sta intorno a noi. Spero quindi che leggendo le sue parole troviate modo e tempo di fermarvi a riflettere si quanto sia importate un passo lento durante il cammino e uno sguardo attento a tutto ciò che ci circonda. Infondo, come dice Reinhold Messner, “in montagna bisogna regredire, non c’è spazio per la fretta. Bisogna torna...

Akemashite Omedetō Gozaimasu (あけましておめでとうございます) Buon Anno!

Il Capodanno in Giappone è la festività più sentita e più attesa di tutto l’anno, in cui emergono le più vive usanze tradizionali perché in questo periodo si ringraziavano i kami (神) che proteggevano i raccolti (in particolare Toshigami (年神), letteralmente il “Dio dell’anno”) e si dava il benvenuto agli spiriti degli antenati che proteggevano le famiglie. Per fare questo allora come oggi si decorano con rami di pino e bambù, detti kadomatsu (門松), entrambi i lati dell’ingresso delle case, abbinandoli con decorazioni di fili di paglia, dette shime-kazari (注連飾) e proprio per questo motivo i primi sette giorni del mese di gennaio sono tutt’ora chiamati matsu no uchi (松の内), ovvero “periodo con decorazioni di rami di pino”. La vigilia di Capodanno, il 31 dicembre, prende il nome di Ōmisoka (大晦日). L’ultimo giorno di ogni mese del calendario lunisolare giapponese era storicamente chiamato misoka (晦日). In origine, miso era scritto come 三十, che indicava il 30° giorno, sebbene misoka a vol...