Per molti aspetti il Giappone di oggi somiglia alla Svizzera: due paesi nei quali tutto, dai treni alle poste, dagli alberghi ai negozi, dalle fabbriche, alle banche, alle università, funziona come un’orologeria mirabilmente oliata, che non conosce inceppi. Resta solo una grossa differenza: che la Svizzera non offre misteri, mentre il Giappone è misteriosissimo. In un certo senso il Giappone guerresco e aggressivo degli anni Trenta e Quaranta era abbastanza trasparente e comprensibile; ma i giapponesi dei giorni nostri, i quali, dopo essere rimasti stesi a terra nel ‘45, finiscono in meno di mezzo secolo per costruire una delle maggiori potenze industriali, commerciali e finanziarie del globo, pur non vantando il possesso di vasti territori né avendo a disposizione materie prime – ecco qualcosa che sfiora l’enigma, che ha sapore di magia e d’occulto! Soprattutto quando vediamo che gli artefici della straordinaria cavalcata ci si presentano in genere come individui anonimi, confusi nella folla con un fare spesso impacciato. Cosa li anima? Quali sono i loro segreti? Come conoscerli davvero? Come capirli? L’asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il Giappone, effettuata in macchina a metà degli anni Cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri.
Titolo: Ore giapponesi
Autore: Fosco Maraini
Casa Editrice: Corbaccio
Anno: Aprile 2000
ISBN: 978-88-7972-207-0
Pagine: 526
Prezzo: 42,00 €
Quando mi è stato regalato il libro la prima cosa che mi è passata per la testa è stata: “Mamma che mattone!”, ma poi andando a leggere le recensioni che si trovano in rete su questa opera sono rimasto davvero entusiasta delle numerose parole spese dai lettori per elogiarla e decantarne la capacità di unire i più svariati aspetti degli studi giapponesi (storia, arte, letteratura, religione, calligrafia...) con la narrativa di qualità, la memorialistica ed il reportage giornalistico.
Mi sono gettato così nella lettura, desideroso di divorare le pagine, sicuro che anche questo libro mi avrebbe fatto sentire accanto all'autore, lungo il suo percorso, nella sua storia… tuttavia superare l’introduzione si è rivelato un esercizio più difficile del previsto. Utile, ma eccessiva, è una parte necessaria (?) a introdurre il lettore nel mondo e nel tempo della narrazione di Maraini, davvero ricca anche se a volte risulta essere un po’ troppo scolastica. Superato lo scoglio, ricaricate le forse, sono partito col primo capitolo, ma né sono rimasto aimè subito impantanato, travolto dall'eccessiva ricchezza di particolari, quasi soffocato da tutta questa nipponica precisione, al punto di trovarmi a volte troppo lontano dal filo conduttore, costretto a fare mente locale su cosa stava accadendo poco prima, quasi fossi un Pollicino.
Ma è un libro, un regalo, un dono prezioso e voglio provare a dargli fiducia ancora un po’, perché se tante persone ne hanno parlato bene un fondo di verità deve pur esserci, no? L’appuntamento è quindi solo rimandato: vi farò sicuramente sapere come andrà a finire!
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