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Il Giappone Segreto mostra a Parma i capolavori della fotografia dell’800

Tamamura Kōzaburō (attr.), Tre geiko in una figura di danza, 1880-1910
Tamamura Kōzaburō (attr.), Tre geiko in una figura di danza, 1880-1910

Si è aperta sabato 5 marzo, al Palazzo del Governatore di Parma, la mostra Giappone segreto. Capolavori della fotografia dell’800 che, come spiegato dall’assessore alla Cultura, Laura Maria Ferraris, si tiene in occasione del 150° anniversario della firma del Trattato di Amicizia e di Commercio tra Italia e Giappone, e celebra il recente accordo di scambio tra Parma e la Prefettura di Kagawa (香川県, Kagawa-ken) in campo economico, culturale e di promozione del territorio.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, l’Occidente riscoprì l’esistenza del Giappone e il Giappone quella dell’Occidente: gli occidentali, in particolare, furono profondamente affascinati da quel Paese così lontano, che incarnava l’esotismo per eccellenza. Ne è una prova la figura di Enrico II di Borbone, fratello dell’ultimo regnante del Ducato di Parma, protagonista con la moglie, tra il 1887 e il 1889, di un lungo viaggio in Giappone, dal quale tornò con un’enorme collezione di opere d’arte giapponesi, e che idealmente accompagnerà il visitatore lungo il percorso della mostra.

Le centoquaranta fotografie esposte fino al 5 giugno 2016 raccontano il fiorire dell’arte fotografica in Giappone fra il 1860 e il 1910 e permettono di fare la conoscenza dei maggiori rappresentanti della Scuola di Yokohama, fra cui spiccano Felice Beato, Raimund von Stillfried-Ratenicz, Ueno Hikoma (上野 彦馬), Kusakabe Kimbei (日下部 金兵衛) e Ogawa Kazumasa (小川 一眞). In quel periodo storico, infatti, il Giappone fu testimone di un insolito connubio tra la tecnica fotografica occidentale e la maestria dei pittori locali, eredi di un’antica e raffinata tradizione, capaci di applicare perfettamente il colore anche su minuscole superfici. I risultati artistici furono di sorprendente bellezza e i soggetti rappresentati così verosimili da non riuscire a distinguerli dalle moderne immagini stampate a colori. Tutte opere che rispondevano alle esigenze dei viaggiatori occidentali – i cosiddetti globetrotter – di portare con sé il ricordo di un Paese straordinario, che la modernizzazione forzata stava rapidamente trasformando in una nazione industriale.

Visitando la mostra si potranno così ammirare immagini tratte dalla quotidianità, dal mondo del teatro Nō (能, lett. “abilità”) e da quello religioso, insieme a ritratti di samurai, kendoka e lottatori di sumo, che offrono uno spaccato della società di allora. Tre sono i nuclei di grande rilievo: otto preziosi album-souvenir con le copertine in lacca, 20 rare carte de visite, 12 stampe xilografiche policrome dei migliori maestri dell’ukiyo-e (浮世絵, “immagine del mondo fluttuante”) quali Katsushika Hokusai (葛飾 北斎), Utagawa Hiroshige (歌川 広重) e Kitagawa Utamaro (喜多川 歌麿), accanto ai quali altri scatti svelano percorsi lungo le strade del Giappone, attraverso vedute dall’alto di paesi e città, villaggi, castelli, scenari marini e fluviali, ponti, canali e imbarcazioni.

Chiude idealmente la mostra la sezione dedicata all’immagine della donna, che come spiega Nicoletta Castagni di ANSA.it permette di cogliere le coordinate ideologiche di un modello idealizzato di bellezza femminile asiatica che si è imposta, alle soglie del nuovo secolo, attraverso una sorta di cliché, destinato a durare a lungo nel tempo.

Kusakabe Kimbei, Tre ragazze, 1880-1890
Kusakabe Kimbei, Tre ragazze, 1880-1890

Per l’ingresso in mostra, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 20 (lunedì chiuso), è previsto il pagamento di un biglietto singolo (intero € 10, ridotto € 8); in alternativa è possibile acquistare un abbonamento open “Giappone Svelato” al costo di € 15,00 che dà diritto ad accedere alla mostra tutti i giorni in cui è previsto un incontro o dimostrazione.

Giappone segreto. Capolavori della fotografia dell’800.
PALAZZO DEL GOVERNATORE
Piazza Garibaldi, 43121, Parma
Tel. [+39] 0521 218.035
Sito: http://www.giapponesegreto.it/
Twitter: #GiapponeSegreto

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