Passa ai contenuti principali

È morto a 81 anni Takao Yaguchi, creatore di “Sampei”

Takao Yaguchi

Il 20 novembre è morto a 81 anni il grande mangaka giapponese Takao Yaguchi (矢口 高雄), creatore di Sampei (釣りキチ三平 Tsurikichi Sanpei, lett. “Sanpei, il patito della pesca”). A dare la notizia della sua morte è stata la seconda figlia Kaoru che su Twitter ha scritto «Mio padre è morto nel sonno il 20 novembre, alla presenza della sua famiglia» e ancora, «gli era stato diagnosticato un tumore al pancreas a maggio di quest’anno». Il messaggio che include alcune fotografie si chiude con un ringraziamento commosso: «Papà, grazie. E grazie a tutti voi».

La fama di Yaguchi è legata In Italia al personaggio di Sampei, protagonista di un celeberrimo manga e soprattutto dall’anime Sampei, il ragazzo pescatore molto amato da chi come me è cresciuto negli Anni ‘80 a pane e cartoni animati. Il fumetto originale Tsurikichi Sanpei, composto da 65 tankōbon (単行本 lett. “libro a brossura” o “libro a linea singola”) scritti e disegnati da Yaguchi, è stato serializzato in Giappone dal 1973 al 1983 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine (週刊少年マガジン Shūkan Shōnen Magajin) ed è interamente dedicato alle avventure di Sampei Nihira, un ragazzo di circa tredici anni con la passione per la pesca, che attraversa il Giappone in lungo e in largo cercando di diventare il miglior pescatore al mondo. In Italia, il manga è uscito non integralmente solo nel 2004 edito da Star Comics. L’anime, realizzata dalla Nippon Animation (日本アニメーション) nel 1980 per un totale di 109 episodi, è arrivato da noi quasi subito. Andato in onda per la prima volta nel 1982 su Retequattro è stato poi riproposto più e più volte su diverse reti, conquistando diverse generazioni di spettatori, me compreso.

Yaguchi era nato nel 1939 ad Akita (秋田市 Akita-shi), capitale dell’omonima prefettura, nel nord del Giappone, si era convertito al fumetto dopo aver lavorato come banchiere per 12 anni. Dopo il successo di Sampei, ha continuato a lavorare nel mondo dei manga.

Alla fine degli Anni 80, inizia a scrivere e disegnare una biografia a fumetti in omaggio al grande padre dei manga Osamu Tezuka (手塚治虫), scomparso poco prima e noto al pubblico per aver creato Kimba – Il leone bianco (ジャングル大帝 Janguru Taitei, lett. “Imperatore della giungla”), Astro Boy (鉄腕アトム Tetsuwan Atomu, lett. “Atom dal braccio di ferro”), La principessa Zaffiro (リボンの騎士 Ribon no kishi, lett. “Cavaliere del nastro”) e Black Jack (ブラック・ジャック Burakku Jakku). L’opera intitolata Tezuka secondo me (ボクの手塚治虫, Boku no Tezuka Osamu) è stata pubblicata in Italia nel 2007 da Kappa Edizioni, è un inno alla forza creativa dei manga.


Commenti

Post popolari in questo blog

Via del Porce al Trapezio di Tessari

Finito da poco il corso di Alpinismo del CAI di Verona , abbiamo cercato subito di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e quindi, fra le tante proposte che ci hanno consigliato, nel pomeriggio siamo partiti alla volta del Monte Cimo, in particolare verso la parete di Tessari, meglio nota come il Trapezio . Caratterizzata da roccia solita ed eccezionalmente ricca di appigli, questa bella falesia ci è sembrata subito il terreno adatto per metterci alla prova, la scelta perfetta per iniziare a muovere i primi passi da capocordata. Parcheggiato a Tessari, salita la strada sterrata sulla sinistra e superati i campi coltivati, qui è iniziata subito la nostra disavventura, se così la possiamo definire, poiché abbiamo saltato l’ometto che indicava sulla destra il sentiero di accesso alla parte, salendo invece fino alla via d’uscita della nostra via. Archiviata questa parentesi di trekking sotto il cocente sole ci siamo avvicinati alla base della parte cercando la via “Cappucc

Via Cappuccio del Fungo al Trapezio di Tessari

Poiché la volta scorsa mi era rimasta ancora troppa voglia di salire il bel calcare di Tessari, sono riuscito a mettere insieme qualche amico e partire ancora una volta in direzione di Rivoli Veronese, verso quella parte di Monte Cimo nota come il Trapezio . L’avvicinamento questa volta non è stato un problema e nemmeno trovare l’attacco, due vie dopo quella del Porce, con un chiodo e poco sopra un cordino in clessidra: la via “Cappuccio del Fungo” (E. Cipriani & F. De Renso) era proprio lì ad aspettarci. Questo itinerario salito per la prima volta nel 1982, è stato il primo ad essere aperto sulla parete ed è uno dei più raccomandabili per la roccia, di eccezionale qualità e ricchezza di appigli, e per la conseguente bella arrampicata che offre. Filata la corda e sistemato tutto il materiale, compresi cordini e rinvii per le numero clessidre, siamo partiti in due cordate per la nostra ascesa. Anche questa volta, rispetto a quanto indicato nella relazione, in soli quattro

“Haiku” di Leonardo Vittorio Arena

L’Haiku è un genere poetico giapponese composto di diciassette sillabe che possono essere distribuite in tre gruppi, rispettivamente di cinque, sette e cinque sillabe. Questo genere è passato anche nelle letterature occidentali del secolo XX, dove, per la sua estrema sintesi metrica e concettuale, ha lasciato traccia nell’ermetismo… [Tratto da “Enciclopedia europea Garzanti”] Guizza la trota, sul fondale scorrono le nuvole. Titolo: Haiku Autore: Leonardo Vittorio Arena Casa Editrice: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli Anno: maggio 1995 ISBN: 978-88-17-125-307 Pagine: 108 Prezzo: 5,00 € circa Come riportato da Wikipedia.it , l’ haiku (俳句) è un componimento poetico nato in Giappone, composto da tre versi per complessive diciassette sillabe. Inizialmente indicato con il termine hokku (発句, “prima poesia”), deve il suo nome attuale allo scrittore Giapponese Masaoka Shiki , il quale definì haiku le poesie di tre versi alla fine del XIX secolo. Il genere haiku