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Giappone 2014 #1: Viaggio & Kyōto

« Le coincidenze a volte sono i segnali misteriosi della vita ai quali bisogna credere. » Sì, una coincidenza… Le parole di Romano Battaglia sembravano scritte apposta per me. Perché erano già passati cinque anni da quel primo viaggio, cinque anni di cambiamenti, di maturazione, di avventure, di delusioni, di nuove scoperte, di sconfitte, di nuove passioni, ma una certezza mi era rimasta nel cuore. Il ricordo di quel dolce contrasto che mi aveva pervaso la mente, tutto quel continuo oscillare fra modernità estrema e tranquillità rurale, quel misto fra grattacieli e templi antichi, fra risaie e mare, fra laghi e montagne, tra innovazione e tradizioni, mi stavano ancora chiamando. Forte, prepotente, da starci quasi male. Sì, una coincidenza… Quelle poche parole di Giovanni, quel suo semplice invito a fargli visita per la fioritura dei ciliegi. No, non potevo certo sottrarmi; la valigia era pronta, la meta era di nuovo quella, e nella testa lo stesso pensiero di cinque anni prima: “ Giapp...
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Oggi in Giappone si festeggia il Setsubun (節分)

Ogni 3 di febbraio in Giappone si celebra la fine dell’inverno con una festa che si chiama Setsubun (節分), retaggio dell’antico calendario lunisolare che suddivideva l’anno in 24 periodi, chiamati anche termini solari e detti Nijūshi Sekki (二十四節気). La vigilia di ogni inizio di termine solare è un giorno “setsubun”: setsu (節) letteralmente significa stazione e bun (分) divisione e, ovviamente, nel corso di un anno se ne contano quattro. Tra tutti i setsubun con il tempo ha acquistato particolare importanza quello che separa la fine del Grande Freddo (大寒, Taikan ) dall’Inizio della Primavera (立春, Risshun ). Alla fine ottenne lo status di evento imperiale, un’importanza rituale e simbolica perché, tra le festa di primavera (春祭, Haru Matsuri ), è associato all’idea del sole che ritorna con tutto ciò che ne comporta: cambiamento di clima, risveglio del corpo e della mente, la messa in fuga degli spiriti maligni, la rinascita simbolica, e la preparazione per la stagione della semina. Il ...

Le acque di Dio

Il 26 gennaio scorso sul sito de ilPost.it nella sezione Storie/Idee è uscito un bel trafiletto dal titolo Il senso del Giappone per l’acqua , dove in modo semplice ma chiaro Flavio Parisi spiega che: « Stando qui si ha la strana percezione che questo elemento non manchi mai, quasi fosse una risorsa pressoché infinita. Ogni sera tutti vogliono fare il bagno caldo, quindi a casa si riempie la vasca che verrà usata a turno dai membri della famiglia dopo una doccia completa perché è obbligatorio immergersi già completamente lavati. Che l’acqua non manchi si nota anche dal tipo di coltivazione più diffusa: le risaie inondate con un sistema di canaline e popolate da ranocchie, aironi e piccoli pesci. Come in un allineamento astrale fortuito, l’acqua è presente in dosi massicce anche negli altri suoi stati: un fatto poco noto è che il Giappone è il paese più nevoso del mondo ». L’acqua e il Giappone hanno davvero un legame speciale e a dimostrazione di questo basti pensare che nel parlato ...

Camminare nelle Alpi

Anche quest’anno ho ricevuto come regalo il calendario predisposto dalla Banca Popolare di Sondrio il cui incipit presenta un testo di Lino Zani , alpinista, conduttore televisivo e consulente ministeriale in materia di montagna, che prende ispirazione dal suo libro “Era Santo era Uomo”, il racconto di una bella amicizia nata tra le sue montagne con S.S. Giovanni Paolo II. Un racconto che permette di fermarsi a riflettere sulla qualità del tempo che dedichiamo al nostro camminare in montagna, su quanto spesso ci focalizziamo sull’obiettivo, sulla fretta o sulla vetta a tutti i costi (anche quando è al di là dei limiti) dimenticandoci di tutta la bellezza di quanto sta intorno a noi. Spero quindi che leggendo le sue parole troviate modo e tempo di fermarvi a riflettere si quanto sia importate un passo lento durante il cammino e uno sguardo attento a tutto ciò che ci circonda. Infondo, come dice Reinhold Messner, “in montagna bisogna regredire, non c’è spazio per la fretta. Bisogna torna...

Akemashite Omedetō Gozaimasu (あけましておめでとうございます) Buon Anno!

Il Capodanno in Giappone è la festività più sentita e più attesa di tutto l’anno, in cui emergono le più vive usanze tradizionali perché in questo periodo si ringraziavano i kami (神) che proteggevano i raccolti (in particolare Toshigami (年神), letteralmente il “Dio dell’anno”) e si dava il benvenuto agli spiriti degli antenati che proteggevano le famiglie. Per fare questo allora come oggi si decorano con rami di pino e bambù, detti kadomatsu (門松), entrambi i lati dell’ingresso delle case, abbinandoli con decorazioni di fili di paglia, dette shime-kazari (注連飾) e proprio per questo motivo i primi sette giorni del mese di gennaio sono tutt’ora chiamati matsu no uchi (松の内), ovvero “periodo con decorazioni di rami di pino”. La vigilia di Capodanno, il 31 dicembre, prende il nome di Ōmisoka (大晦日). L’ultimo giorno di ogni mese del calendario lunisolare giapponese era storicamente chiamato misoka (晦日). In origine, miso era scritto come 三十, che indicava il 30° giorno, sebbene misoka a vol...

✍️ Perché devi spazzolare la roccia!

Con piacere ho letto e riporto di seguito un appello apparso su Preferisco Ghisarmi , la newsletter dei Brocchi Sui Blocchi , che (come si descrivono) ogni due settimane raccoglie qualche argomento da loro scelto, degli aggiornamenti mezzi interessanti e dei consigli più o meno utili dal mondo dell'arrampicata. Buona lettura e mi raccomando: mettiamola in pratica! L’arrampicata sta crescendo tantissimo, soprattutto indoor, questo si tramuta in tantissimi arrampicatori armati di magnesite liquida, che non conoscono l’utilizzo dello spazzolino. Una pratica che, se in palestra risulta antipatica, in natura è inaccettabile. Non si può neanche fargliene una colpa, l’arrampicata è uno sport basato sul passaparola, se nessuno ti insegna l’importanza di una cosa semplicemente non la farai. Quindi abbiamo deciso di scrivere due cose sullo spazzolare. Perché spazzolare? Quando la magnesite si accumula, la roccia perde aderenza: la polvere di gesso si deposita nei buchi della presa...

I canéderli – di Marcello Voltolini

I canéderli, sono una delle ricette più conosciute ed apprezzate della cucina tradizionale trentina. Come molti altri piatti della tradizione contadina, sono nati allo scopo d'utilizzare materie prime che altrimenti avrebbero rischiato d'andare sprecate, come ad esempio il pane preparato da più giorni, al quale si aggiungevano altri ingredienti come la luganega o lo speck, i formaggi e le verdure. Forse non tutti però sanno che questo piatto da anche il nome ad una canzone diffusa in tutto il Trentino e conosciuta anche nelle regioni limitrofe. Il testo, in dialetto, nella prima parte presenta la ricetta per la preparazione dei canéderli ed elenca gli ingredienti necessari. Nella seconda parte diventa poi un inno al cibo in generale (vengono citati altri alimenti e piatti tradizionali come le "lugàneghe", lo "smacafàm", la polenta con i "fìnferli" e la "mòsa" con il latte) e alla bella Val dei Mòcheni, una valle laterale della Valsugana,...

Il Pino Mugo

Per chi cammina in montagna il pino mugo ( Pinus mugo ) non è certo uno sconosciuto, non fosse altro perché in estate, sui sentieri attorno ad esso, il caldo diventa opprimente. Durante le passeggiate sulle Alpi è quindi facile incontrate questa pianta in quanto cresce su terra acida da circa 1.600 m fino a 2.600 m di quota. Predilige suoli detritici parzialmente consolidati, ad esempio alla base di ghiaioni o di conoidi di deiezione, dove i suoi rami forniscono un’utile protezione contro valanghe e slavine, frenando anche lo scivolamento delle masse nevose sui fianchi più inclinati delle valli. La pianta quindi d’inverno è esposta a tanta neve e temperature aspre, d’estate invece tanto sole e temperature alte. Il pino mugo, o semplicemente mugo, amante della luce e del freddo, è simile a un cespuglio e può diventare alto fino a 3 metri. I suoi rami elastici e ricurvi si adagiano al suolo, resistendo a qualsiasi tipo di tormenta di neve. Il legno è duro ed emana un gradevole odore di...