Ultimo giorno di Giappone. Quella mattina la sveglia ci aveva graziati e anche la colazione al Caffè Veloce aveva assunto un ritmo tutto diverso, tanto che anche gli altri avventori del locale si erano soffermati a guardarci incuriositi. Volevamo ad ogni costo gustare ogni istante di quelle ultime ore in una città davvero incedibile, un luogo capace di proiettarsi nella modernità senza però rinunciare alla sue radici, alle sue origini più antiche, fatte di semplici gesti quotidiani, di piccoli sguardi, di dolci silenzi. Pigramente dopo una bella colazione siamo rientrati al ryokan per finire di preparare le valigie, cercando in ogni modo di farci stare tutto e pregando che al nostro arrivo in Italia nulla potesse andare storto. Dato che avevamo ancora un po’ di tempo prima del nostro Shinkansen, abbiamo iniziato a gironzolare un po’ alla cieca per i dintorni della zona della stazione. Curiosando qua e là, scattando foto a qualunque oggetto di uso comune che a noi sembrava dav
Cose che scrivo quando ho voglia, se ne ho voglia... un blog giustamente poco seguito.